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Franco Garrone è nato nel 1964 nell’estremo ponente ligure. Nel 2013 ha pubblicato il suo primo romanzo storico Un uomo a metà – Diario di un Ardito ambientato nel primo Conflitto Mondiale, finalista – terzo classificato al Premio Letterario città di Ciampino a Roma, seguito nel 2014 dal giallo storico medievale La Rosa e la Croce. Nel 2022 è ritornato in libreria con il romanzo L’imprecisione perfetta che narra le vicende storiche, artistiche e sentimentali del violinista Adam Bronte, il romanzo ha avuto un buon seguito, sia di vendite, che di recensioni di lettori e book blogger. Nell’agosto 2023 ha pubblicato un nuovo giallo storico Sangue su Albintimilium, ambientato nel III° secolo d.C. in una piccola città dell’Impero romano.
INTERVISTA
Cosa l’ha spinta ad intraprendere la carriera di scrittore e come ha scoperto la sua passione per la scrittura?
Innanzitutto ringrazio il Book Fair per la simpatica intervista. Devo confidarvi che ho sempre coltivato la passione per i libri, ma la scintilla che ha provocato il desiderio di sperimentare personalmente la scrittura è nata nei primi anni del 2000, quando un amico mi fece leggere il diario del nonno che aveva ritrovato per caso in un cassetto. Il documento raccontava tutta l’esperienza che aveva affrontato, come giovane soldato, nel corso della Prima Guerra Mondiale sul fronte Austroungarico. Decisi subito che quel prezioso documento doveva diventare patrimonio di tutti e così iniziai a romanzare le vicende del soldato, nacque il mio primo romanzo “Un uomo a metà – Diario di un Ardito”.
Come riesce a costruire i suoi personaggi? Si ispira a fatti realmente accaduti o è tutto frutto della sua mente?
Scrivo romanzi storici e thriller storici e quindi, inevitabilmente, prima di strutturare una trama, compio importanti ricerche storiche per ambientare i romanzi e renderli aderenti agli eventi storici che narro. I personaggi, anche se inventati, seguono lo stesso iter e si modellano specchiandosi nei protagonisti del periodo storico.
Ricorda i primi libri che ha letto? C’è un libro o un autore in particolare che l’ha influenzata nel suo processo creativo?
Ricordo ancora che da bambino mi regalavano molti classici della letteratura per ragazzi, furono i primi libri che lessi con passione, spaziando da Jules Verne con “Viaggio al centro della terra” per arrivare a “I tre moschettieri” di Alexandre Dumas. Uno degli autori che ho profondamente amato è Italo Calvino, con lui ho potuto contemplare l’immensa capacità di trasmettere il messaggio profondo che ogni storia regala ai lettori.
Quali sono i suoi progetti futuri?
Ho quasi terminato di scrivere un nuovo thriller storico ambientato nel 1890 a Torino. La protagonista è una ragazza diciottenne, molto curiosa, che inizierà a indagare su alcune morti sospette nelle famiglie dell’alta borghesia torinese. Non vi posso ancora svelare il suo nome, ma vi assicuro che è la figlia di una persona importante che ha fatto parlare di sé in quel periodo storico e che ancora oggi conosciamo per le sue teorie.
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