ACCEDI ALLA SCHEDA BOOK FAIR 2024

Nata a Perugia nel 1985, è laureata in Scienze dell’Educazione e svolge la professione di educatrice d’infanzia a Siena, città in cui vive.

Da sempre appassionata di letteratura, psicologia, viaggio, fotografia e soprattutto scrittura. La scrittura per lei è il canale privilegiato per esprimersi, per tenere a mente, per tenere a cuore. Trasmette l’amore per la lettura e la scrittura a tutti i bambini e le bambine che incontra quotidianamente.

Vincitrice di oltre cento premi letterari, nel 2022 ha esordito con Umane traiettorie. Percorsi dentro di sé e oltre di sé (BookTribu) a cui è seguito Controcanto di Natale nel 2023.

Umane traiettorie – una raccolta di diciassette racconti che indaga la natura umana – ha ricevuto la Menzione speciale al 7°Concorso letterario di BookTribu, l’Encomio della Giuria al Concorso Internazionale Città di Cefalù 2023, la Menzione di merito al Premio Antonio Veneziano 2023, il Diploma d’onore al Concorso Letterario Argentario 2023, il 2°posto al Premio Letterario Città di Siena 2023, il 3°posto al Premio Letterario Mino De Blasio 2023 e al Premio Khaleiodon 2023 e il 1°posto al Premio Letterario Internazionale Ovidio 2023. Umane traiettorie è stato selezionato tra “I 200 libri più belli d’Italia” nell’ambito del Concorso Letterario Tre Colori 2023 ed attualmente è finalista al prestigioso Contropremio Carver 2023.

È tra le autrici del blog Api Furibonde in cui approfondisce l’universo femminile attraverso storie di donne portatrici di cambiamento e che credono nella condivisione. Scrive anche per bambini, in collaborazione con ICWA (Italian Children’s Writers Association), di cui è socia dal 2022, e organizza letture animate e laboratori di scrittura creativa per bambini in tutta Italia. Suoi racconti per bambini sono presenti nelle raccolte “Che paura anche se…” e “Che mistero anche se…”, entrambe edite da Storybox Creative Lab in collaborazione con gli autori ICWA.

INTERVISTA

Cosa l’ha spinta ad intraprendere la carriera di scrittrice/scrittore e come ha scoperto la sua passione per la scrittura?

Amo scrivere da quando ho imparato a scrivere.  Ho avuto la fortuna di capire presto che la scrittura era (ed è ancora) il mio canale espressivo privilegiato. Scrivere mi fa bene e, soprattutto, non posso farne a meno. Quando ho capito che quello che scrivevo poteva piacere e fare bene anche ad altre persone, ho iniziato a tirare fuori i racconti dal mio cassetto. Era il periodo del primo lockdown 2020. Da allora ho iniziato a condividere quello che scrivevo: racconti, pensieri, poesie, storie per bambini e da quel momento non ho più smesso. Ho ricevuto consensi da importanti Giurie di premi letterari in tutta Italia e, cosa più importante, ho raccolto i pareri positivi e appassionati dei lettori e delle lettrici che si affidano alle mie storie ed è questo che mi spinge ogni giorno a scrivere: la possibilità di incontrare nuove persone, di cambiare punto di vista, di emozionarci insieme grazie al potere della narrazione.
La passione per la scrittura l’ho scoperta tra i banchi della scuola elementare quando – grazie a una maestra con il sacro fuoco dell’insegnamento per la lingua italiana e per la letteratura – mi sono avvicinata alle prime letture e al grande amore per la parola. Questa maestra, che si chiamava Nella e amava leggerci le storie in classe, ci aveva anche insegnato a porre attenzione a tutti gli aggettivi che trovavamo in un testo. Poi ci invitava a trascrivere in un quadernone a righe quelli che ci piacevano particolarmente o di cui non conoscevamo il significato. Il quadernone si chiamava “quaderno degli aggettivi” e io lo amavo tantissimo, era per me un tesoro. Grazie a questo tipo di lavoro a sette anni ho imparato che esistono decine e decine di aggettivi per descrivere una sola cosa e che il nostro pensiero cambia e si modifica in base alle parole scelte. La parola quindi non era più teoria, ma attraverso la sua potenza evocativa poteva diventare realtà e produrre un certo tipo di cambiamento. Questa lezione non l’ho mai dimenticata e mi guida sempre nella scrittura e nella ricerca della parola esatta.

Come riesce a costruire i suoi personaggi? Si ispira a fatti realmente accaduti o è tutto frutto della sua mente?

La vita è continua fonte di ispirazione per uno scrittore o una scrittrice. Tanto più per me che grazie alla mia professione di educatrice d’infanzia vivo immersa nelle relazioni e scrivo di vita vera, che si tocca, che brucia, che mostra qualcosa con cui tutti noi abbiamo a che fare, ogni giorno: le relazioni, le difficoltà legate al nostro tempo, la complessità della natura umana. Di questo, infatti, tratta il mio libro d’esordio, UMANE TRAIETTORIE, edito da BookTribu.

Gli incontri casuali, il proprio vissuto, il bagaglio della memoria, i racconti degli anziani, le intuizioni dei bambini sono spesso la scintilla che fa partire nella mia testa una nuova storia, uno scenario inedito in cui inserire dettagli presi in prestito dalla realtà. Quello che ne esce è un perfetto incontro tra reale e immaginario, dove spesso anche io dimentico la fonte di verità e mi lascio trasportare dalla narrazione, che prende nuove strade. La realtà è una scintilla di ispirazione, la scrittura è il fuoco che alimenta la luce e le dona una nuova vita.

Ricorda i primi libri che ha letto? C’è un libro o un autore in particolare che l’ha influenzata nel suo processo creativo?

Certo che ricordo i primi libri che ho letto! Li ricordo come si ricorda il primo amore. “Streghetta mia” di Bianca Pitzorno, “Il mago di Oz” di Frank Baum e “Favole al telefono” di Gianni Rodari sono stati tra i primissimi libri letti, da bambina. Ancora li conservo con affetto nella mia libreria e ora sono passati nelle mani dei miei figli. “Streghetta mia” l’ho amato per l’ironia irriverente – di cui i bambini vanno ghiotti – e per lo sguardo inconsueto sui personaggi femminili, lontani dagli stereotipi. Mi auguro di scrivere testi così brillanti da proporre ai bambini e le bambine di oggi, storie che capovolgano il pensiero e facciano riflettere, senza barriere.
“Il mago di Oz” lo ringrazio per tanti motivi: per avermi regalato un mondo immaginifico che mi ha suggestionato e ispirato a lungo, per la caratterizzazione dei personaggi e per il tema del viaggio come scoperta di sé stessi, aspetto che poi si ritrova in modo determinante anche nella mia scrittura.
Di Gianni Rodari, invece, ho amato e amo tutto: la sua lezione di scrittura è ancora valida nel panorama letterario contemporaneo e – sia nella mia esperienza di scrittrice, sia in quella di educatrice d’infanzia (che è la mia professione principale) – non c’è giorno che io non faccia riferimento ai suoi insegnamenti o ne prenda spunto nella pratica educativa o narrativa. Scrivendo poi anche storie per bambini, in collaborazione con ICWA -Italian Children’s Writers Association, attingo spesso alla lezione rodariana e torno con passione a studiare i grandi capolavori della letteratura per l’infanzia.

Invece, parlando di narrativa per adulti, i miei riferimenti sono Virginia Woolf, Oriana Fallaci, Grazia Deledda, che ho “conosciuto” durante l’adolescenza e che mi hanno poi accompagnato nella crescita fino ad oggi. Maestre dell’introspezione narrativa e autrici rivoluzionarie per il tempo, ancora estremamente attuali. E poi non posso non citare Ernest Hemingway, di cui amo molto i racconti e i romanzi. Il suo “Il vecchio e il mare” è uno dei miei romanzi preferiti, brevissimo e insieme infinito. Ma anche Erri de Luca, per cui provo una profonda ammirazione, Italo Calvino, José Saramago, Stefano Benni e i racconti di Carver. Tutti loro hanno influenzato in modo significativo il mio processo creativo.
Per non dimenticare poi la lezione di scrittura del grande cantautorato italiano: De Andrè, De Gregori, Dalla, Fossati, Battiato sono da sempre un grande stimolo per la mia prosa e una sapiente guida nel mio processo di ricerca della parola perfetta. In questi casi il “testo canzone” è un’opera letteraria a tutti gli effetti e andrebbe studiato nelle antologie scolastiche!

Quali sono i suoi progetti futuri?

Il mio progetto futuro più ambizioso è la scrittura di un romanzo, a cui sto già lavorando. Sarà ambientato in Sardegna e – attraverso l’evoluzione di una famiglia – ne ripercorrerà gli usi e costumi a partire dagli anni Cinquanta fino ad oggi, sullo sfondo di un conflitto generazionale. Ora non dirò di più, anche perché il romanzo è in costruzione proprio in questo momento. Ogni giorno perfeziono la scaletta, vado avanti, torno indietro. Sarà un lungo viaggio, di cui voglio assaporare ogni momento e curare ogni minimo dettaglio. La Sardegna è la terra di origine di mio padre, le mie radici risiedono lì. E, pur essendo nata a Perugia, io sento di appartenere a questa isola, la considero la mia “terra madre” per colori, profumi, profondità e qualcosa che non si può spiegare perché è puro istinto, è ancestrale.
Scrivere di una cosa che amo così tanto mi porta a tirare fuori il meglio di me e a prendermi il tempo necessario, senza affrettare il passo.
È una storia che ho in mente da molto tempo ed è necessaria tanta dedizione per portarla a termine. Ogni momento creativo richiede cura.

Intanto, continuo a scrivere racconti, sia per adulti che per bambini, sostenuta dalla mia casa editrice BookTribu per quanto riguarda la narrativa per adulti e in collaborazione con ICWA (Italian Children’s Writers Association) per quel che concerne le storie per i più piccoli. Da qui alla chiusura dell’anno scolastico, tornerò anche nelle classi per proporre letture ad alta voce e laboratori di scrittura creativa, che amo molto fare e per promuovere l’ultima fatica letteraria di ICWA, “Tanti auguri anche se…” edito da Storybox, alla quale ho preso parte con una mia storia ispirata a una maghetta pasticciona.
Poi proseguiranno le partecipazioni alle fiere del libro (la prossima sarà al Salone del Libro di Torino 2024), le presentazioni dei miei libri in tutta Italia o nell’ambito di festival letterari. A questo proposito, il 31 maggio sarò a Montone (Perugia) per il Festival Parole a Braccio e il 28 giugno sarò in Costiera Amalfitana per la Festa del libro in Mediterraneo.
In autunno, molto probabilmente, uscirà un libro destinato ai più piccoli su cui sto lavorando dall’anno scorso, che coniuga tre mie grandi passioni: la scrittura per bambini, il viaggio e la storia dell’arte. Non vedo l’ora di poter dire qualcosa di più!
Intanto incrocio le dita e accolgo con il sorriso tutto quello che verrà: ogni idea, ogni incontro, ogni parola attesa o inaspettata.

ACCEDI ALLA SCHEDA BOOK FAIR 2024

Di Admin