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Insegnante romana, da sempre ha lavorato nell’ambito giornalistico e come content creator. Barbara Aversa è uno dei volti più celebri della cultura letteraria sui social network in Italia conosciuta come missparklingbooks. Ha pubblicato diversi racconti per riviste thriller e non, e ha vinto il premio Subway leeratura. La figlia della lupa è il suo primo romanzo.
INTERVISTA
Cosa l’ha spinta ad intraprendere la carriera di scrittrice e come ha scoperto la sua passione per la scrittura?
Buona sera e grazie mille per le domande. Ho sempre letto tantissimo, direi che essere una lettrice è stata sicuramente la mia base sicura. Da quando ero piccola preferivo che ai compleanni mi venissero regalati i libri piuttosto che i vestiti.
La mia passione si è estesa quando sono diventata una blogger ed è nata la mia pagina su Instagram chiamata Missparklingbooks. In quel momento ho iniziato a leggere se possibile ancor più avidamente. È stimolante ed appagante parlare alla mia community dei libri che leggo. Ho iniziato a presentare autori, ad avere contatti con le case editrici e ho provato a scrivere un mio libro. In realtà avevo già scritto un racconto che aveva vinto un premio letterario ma un vero e proprio romanzo strutturato non ancora. Poteva benissimo rimanere in un cassetto eppure è arrivato in libreria, ha ottenuto diversi riconoscimenti, e ne sono molto orgogliosa. il titolo richiama la lupa, anzi le lupe, donne forti e coraggiose e penso che il mio romanzo nonostante le difficoltà che ha incontrato (avrebbe sicuramente una lunga storia da raccontare anche lui ) rispecchi la tenacia di chi l’ha scritto e delle donne di cui parla.
Come riesce a costruire i suoi personaggi? Si ispira a fatti realmente accaduti o è tutto frutto della sua mente?
Quando ho scritto “La figlia della lupa” è stato come se nella mia mente fosse già esistito, anche se in fase di editing un personaggio in particolare è stato sviluppato meglio, gli è stato dato più spazio ed è stato caratterizzato in maniera più efficace.
Il primo personaggio che si è palesato nella mia mente è stata Giuditta. Parzialmente non posso nascondere che è una figura che ricorda per certi versi mia nonna.
Eva, Luen e Maggie sono emerse mentre scrivevo, con tutte le loro peculiarità e non saprei spiegarlo diversamente ma era proprio così che dovevano essere.
La stessa cosa per le figure maschili anche se questo è avvenuto in maniera meno dirompente, a parte Emilio.
Ricorda i primi libri che ha letto? C’è un libro o un autore in particolare che l’ha influenzata nel suo processo creativo?
Alle scuole medie mi è stato donato per caso un libro di Agatha Christie ed è stato un vero e proprio colpo di fulmine. Ho così scoperto la mia passione per i gialli che ad ora è sempre viva, anzi più viva che mai.
Il mio primo romanzo non poteva che essere un thriller, sentivo dentro il richiamo a questo genere letterario. Nonostante nel tempo, come è fisiologico che avvenga, io sia cambiata molto, leggendo soprattutto classici, romanzi di formazione e la narrativa tutta.
Al liceo mi sono appassionata delle sorelle Brontë e questo trasporto è rimasto così vivo che mi sono laureata in filosofia con una tesi su di loro.
Direi che tutto ciò che ho letto è parte di me e mi rende ciò che sono, come donna, come lettrice ed anche come autrice.
Quali sono i suoi progetti futuri?
Vorrei continuare a parlare di libri, di letteratura, a sentirmi viva nel momento in cui narro, racconto di un romanzo oppure mentre scrivo.
Per me la narrativa, le storie, sono una modalità per vivere tante esistenze contemporaneamente con il privilegio di poterle raccontare.
Che questo possa avvenire attraverso la pagina di Missparklingbooks, o attraverso il mio sito oppure attraverso la scrittura non è importante, la cosa fondamentale per me è continuare a sentirmi immensamente viva con il dono della parola in ogni sua sfumatura.
Quindi il mio progetto futuro è quello di essere sempre me stessa parlando di libri e di tutte le emozioni che mi suscitano. Non importa che siano i miei oppure che siano scritti da altri perché la passione per la lettura per la scrittura e per la parola sono un grandissimo dono, ed io sono immensamente grata di averlo ricevuto. In ogni sua forma.
E sono fiera di avere una community appassionata, che ascolta i miei consigli e interagisce con me e che mi permette ogni giorno di fare ciò che amo fare nel miglior modo possibile.
La mia creatività sicuramente ha trovato la sua strada, e tento di prendermene cura ogni giorno, è di certo uno dei migliori antidoti che ho trovato per combattere l’oscurità che è parte di ognuno di noi.
La parola mi fa sentire viva, ed è luce che brilla.
“E se le tenebre ti attanagliano tu brilla più che puoi”.
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