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Mi chiamo Sabrina e ho una grande passione, i libri.
Mi piace leggere il genere fantasy e quando riesco ad averne il tempo, mi piace evadere dalla realtà anche scrivendo.
In questi anni ho pubblicato un breve racconto con la CE Tempo al Libro intitolato “La strega di fuoco”, che si trova all’interno della raccolta “Sconosciuti volti d’autunno”, mentre al momento sta per concludersi la mia trilogia urban fantasy romance “Black Wings” edita da La Ruota edizioni, composto dai tre volumi “Il richiamo delle tenebre”, “Il tocco del demone” e “Il sussurro del male” che uscirà in questa primavera.
Scrivere per me è sinonimo di libertà, tanto che ormai è diventato una parte della mia vita, che mi ha legato a tante persone in questi ultimi anni.
Mia figlia però rimane sempre la mia sostenitrice numero uno e non vede l’ora che inizi a scrivere un nuovo libro che possa condividere con i suoi amici.
INTERVISTA
Cosa l’ha spinta ad intraprendere la carriera di scrittrice/scrittore e come ha scoperto la sua passione per la scrittura?
Diciamo che è tutto un po’ nato dal desiderio di voler creare un mondo tutto mio. Ricordo che già da bambina mi piaceva scrivere storie sui quaderni e poi di aver creato un vero e proprio libro sul pc in età adolescenziale.
I libri hanno sempre fatto un po’ parte della mia vita, mi è sempre piaciuto tanto leggere e poi ho scoperto da grande che la scrittura mi permetteva di evadere dalla realtà quando i pensieri si facevano pesanti.
Per me scrivere è sinonimo di libertà.
Come riesce a costruire i suoi personaggi? Si ispira a fatti realmente accaduti o è tutto frutto della sua mente?
Per quanto abbia cercato di scindere la vita della scrittura da quella reale, mi rendo conto che alcuni personaggi dei miei libri sono ispirati a persone che ho intorno tutti i giorni.
Altri sono propriamente ispirati alla mia famiglia, soprattutto a livello caratteriale.
La storia su cui poi si costruisce tutto quanto sotto certi aspetti è frutto della mia mente, mentre in altri casi, soprattutto emotivi, li ho vissuti in prima persona sulla mia pelle.
Ci sono sensazioni del secondo libro della mia trilogia Black Wings a cui sono molto legata, sia belle che brutte.
Credo sia difficile cercare di non portare un po’ della propria vita nella scrittura e certe esperienze probabilmente riescono a generare più impatto nelle parole e nelle emozioni che ne vengono poi scaturite sul lettore.
Ricorda i primi libri che ha letto? C’è un libro o un autore in particolare che l’ha influenzata nel suo processo creativo?
Da bambina mi piaceva tantissimo leggere i libri della favole ispirate ai fratelli Grimm, insomma le più classiche.
Due libri che mi sono rimasti particolarmente nel cuore sono “Il mondo di Boscodirovo” di Jill Barklem e “Lilli de Libris e la biblioteca magica” di Jostein Gaarder e Klaus Hagerup.
Del primo ricordo che era legato a una attività che ci faceva fare la mia maestra di italiano Maria Grazia alle elementari, sceglieva un libro per ognuno di noi, ce lo faceva leggere e poi avevamo da compilare la scheda di lettura. Sono davvero rimasta tanto legata a quel libro.
Del secondo invece ricordo di averlo comprato con la mia mamma sempre da bambina, forse avevo qualche anno di più, e ne sono particolarmente legata perché non mi ha mai influenzata sulla scelta di quei pochi libri che le chiedevo di acquistarmi, mi ha sempre lasciato scegliere in libertà. E questo mi era piaciuto davvero tantissimo.
Di autori che mi hanno influenzata nel mio processo creativo ce ne sono tanti, diciamo che la mia passione sfrenata per le storie di angeli e demoni è nata dopo aver letto “Il bacio dell’angelo caduto” di Becca Fitzpatrick e successivamente “Città di Ossa” di Cassandra Clare. Inutile poi dire che ho amato “Fallen” di Lauren Kate, sicuramente queste sono le 3 autrici che mi hanno influenzata particolarmente.
Quali sono i suoi progetti futuri?
Al momento c’è in corso la pubblicazione dell’ultimo libro della mia trilogia Black Wings, un libro davvero tanto sudato perché ci ho messo parecchi anni per scriverlo, col dispiacere che i lettori hanno dovuto aspettarmi fino adesso, ma grata che non abbiano mai smesso di credere in me.
Nel futuro vedo sicuramente un nuovo progetto legato alla mia bambina, è da tempo che mi chiede di scrivere un libro che possa leggere anche lei e portarlo a scuola, sarà sicuramente un bel cambio di genere, ma ci voglio provare.
La cosa che mi spaventa un po’ è di non riuscire a essere all’altezza di creare qualcosa per i piccoli lettori, ma ce la metterò tutta soprattutto per lei, se lo merita tanto per il supporto che mi da in tutte le cose che mi legano al mondo della scrittura.
Per il resto mi lascerò come sempre ispirare dalla fantasia!
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